Mr. Ubik/David Wiesner/Orecchio Acerbo

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Chi mi conosce sa che ho atteso l’uscita di Mr Wuffles (Mr Ubik in Italia) con trepidazione. Ebbene, dopo aver assai tediato la mia libraia di fiducia, finalmente eccolo tra le mie mani. L’opera si è rivelata perfettamente in linea con le mie aspettative, ma si sa… io Wiesner lo amo!
Mr Ubik è un grosso micio pigro e sornione, amorevolmente circondato da insulsi giocattoli, nessuno dei quali riesce ad attirare la sua attenzione.
Nessuno tranne una piccola astronave.

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Apparentemente si tratta dell’ennesimo inutile balocco ma la realtà è ben diversa: l’astronave è vera e al suo interno ci sono piccoli omini verdi!

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Essi hanno tutta l’aria di essere appena sbarcati sulla terra, per loro sfortuna proprio sotto gli occhi di Ubik.
Non fanno in tempo a festeggiare la buona riuscita dell’atterraggio che una zampata del padrone di casa li ribalta completamente e fa si che si rompa un’importante componente dell’astronave. Disastro! Da questo momento parte una rocambolesca missione: è necessario riparare il motore per poi fuggire dal terribile Ubik.
Grazie all’insperato aiuto di una coccinella, che riesce a distrarre il felino, i piccoli alieni riescono a raggiungere quello che sembra essere il rifugio delle formiche e delle amiche coccinelle. E qui Wiesner è geniale.

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Quella che si presenta ai nostri occhi è una scena che ha del cinematografico: gli insetti, evidentemente maltrattati e perseguitati da Ubik, hanno elaborato piani e tecniche per raggirarlo e mettersi in salvo. Il micio nelle loro rappresentazioni ha anche un aspetto decisamente più cattivo e minaccioso rispetto alla realtà.
È esilarante questo momento in cui il terribile nemico comune spinge all’aiuto reciproco! Dopo una prima iniziale diffidenza, infatti, alieni e insetti sono subito in condizione di allearsi per riparare il motore ed elaborare un piano di fuga.
A questo punto vorrei soffermarmi sulle parole. Wiesner ha creato un silent book, ma in realtà le parole in questo libro ci sono eccome! E non parlo delle poche insignificanti battute del padrone di Mr Ubik. Sto parlando delle vignette che, attraverso dei simboli apparentemente senza significato preciso, esprimono le parole degli alieni e degli insetti.
Il linguaggio, ne sono sicura, non è casuale e con in po’ di intuito e pazienza (e un sacco di divertimento, ammettiamolo!) lo potremmo codificare. In particolare la scena della foto di gruppo è divertentissima.

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Quel piccolo cerchio senza uno spicchio vuole evidentemente dire… sorridete!
E sorridere fa anche “lo scienziato”, l’omino che nelle sue vignette ha una serie di simboli complessi perché parla evidentemente un linguaggio tecnico-scientifico.
Il piano degli alleati, non senza rischi, funziona e la navicella vola fuori dalla finestra.
Il nostro Ubik non sa da che parte girarsi perché è circondato su più fronti. In un’unica tavola Wiesner riesce a rendere il movimento del gatto in maniera magistrale: sembra di vederlo dal vivo mentre muove la testa a scatti, ora a destra ora a sinistra!

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Gli insetti hanno aiutato i nuovi amici che in cambio hanno lasciato loro qualche regalo ricordo (la formica con il vestito alieno è formidabile). Tutti contenti quindi? Beh no… non proprio tutti.

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Ancora una volta Wiesner ci conquista con una storia che ne contiene molte altre: l’avventura degli alieni, la rivincita delle formiche, la solidarietà di fronte al  nemico comune e, non ultima, la storia di Ubik, un gatto bisognoso di stimoli. La vita domestica infatti può essere assai noiosa, povero micio. Quando vedremo il nostro gatto intento a scrutare sotto un mobile forse ci verrà da sorridere… e guarderemo insieme a lui in cerca degli omini verdi!

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